Lactarius piperatus (L.) Pers.
Descrizione. Cappello 4-12 cm, carnoso, sodo, prima convesso, poi depresso fino a imbutiforme, di colore bianco, biancastro, spesso con qualche macchia ocra.
La cuticola è secca, opaca, quasi glassata. Il bordo del cappello è sottile ed involuto nei carpofori giovani.
Lamelle fitte, sottili, arcuate, molto basse, di colore biancastro-crema, decorrenti sul gambo.
Gambo cilindrico, sodo, pieno, subliscio, di colore biancastro, talvolta con macchie rugginose.
Carne bianca, compatta, dura, senza odore particolare, di sapore molto acre.
Latice discretamente abbondante, bianco, immutabile, di sapore acre.
Macroreazioni: subnulla al KOH su carne, rosata al solfato ferroso su lamelle.
Sporata in massa biancastra.
Microscopia:
Spore ellissoidali, misure 7.22- 9.03 x 5-6.5 µm, verrucose, con verruche basse, riunite da creste sottili a formare un reticolo incompleto. Plaga soprailare non evidenziata.
La pileipellis è formata da uno strato superficiale di ife sottili intrecciate in modo piuttosto disordinato, con qualche terminale emergente assottigliato o ad apice ottuso. Non rilevata la presenza di dermatocistidi. La subcute, ossia lo strato sottostante a quello superficiale, è formato da cellule globulose o irregolarmente tondeggianti.
Note. Specie simile è Lactarius glaucescens, il quale ha latice che alla lunga vira al verdastro e macroreazione al KOH su carne positiva (arancio intenso). Altri lattari bianchi da differenziare sono Lactarius vellereus il quale ha però latice dolce, e Lactarius bertilloni che ha latice acre ma si differenzia per la macroreazione positiva al KOH (giallo-arancio).
Habitat : bosco di leccio (Quercus ilex), in gruppi più o meno numerosi nel periodo estivo-autunnale.
Ritrovamento in provincia di Cagliari.
Non commestibile per l'acredine, ma consumato in alcune località dopo prolungata cottura.